Rotta sulla scuola inclusiva in Europa

Rotta sulla scuola inclusiva in Europa: un progetto Erasmus+ che soddisfi le reali esigenze di formazione.

UN BISOGNO
DA
SCOPRIRE

Il progetto dal titolo Cap sulla scuola inclusiva in Europa, è nato dalla visione ampiamente condivisa che la formazione degli insegnanti sia stata troppo spesso inadatta alle esigenze degli studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES), mentre i mezzi impiegati per affrontare la sfida dell’inclusione, sebbene importanti, fossero inefficienti a causa della mancanza di sinergia tra gli attori educativi e medico-sociali.

DEI SAPER FARE
DA
SVILUPPARE

Ma ovunque in Europa o altrove, diverse iniziative o esperienze hanno dimostrato che i risultati soddisfacenti possono essere ottenuti con l'uso di pedagogie differenziate, con l’utilizzo della trasversalità degli insegnamenti e la stretta collaborazione dei professionisti dedicati alla disabilità. E’ dunque sembrato ovvio che l'identificazione e la valorizzazione di queste buone pratiche potesse costituire una base per migliorare il percorso di formazione degli insegnanti.

UN PROGETTO + ERASMUS PER SFRUTTARE IL SAPER-FARE E
CREARE STRUMENTI EDUCATIVI

A tal fine, 10 partner di 7 paesi europei, sono stati riuniti secondo criteri di motivazione, di complementarietà e diversità, per costruire un modulo di formazione degli insegnanti che accolgono i BES nelle loro classi. Questa partnership riunisce associazioni che operano nel campo della disabilità, degli organismi di formazione degli insegnanti, delle scuole di primo e secondo grado. Tutte queste strutture sono coinvolte a vari livelli nel campo dell'istruzione inclusiva.

Una metodologia che unisce la ricerca, la creatività e l'ottimizzazione delle risorse umane.

La metodologia è divisa in 3 fasi:

FASE 1: la costruzione del modulo base:

 

 

 

  • Raccolta di 100 schede risorsa per l'identificazione di buone pratiche che seguono temi predefiniti (attività orizzontali);
  • Uso di queste schede in 5 laboratori per classificarli in 5 lotti, e renderli coerenti (attività verticali);
  • Costruzione della base del modulo di formazione a partire dall’uso delle schede risorsa e dalla definizione di formazione degli insegnanti che ne deriverà.

 

 

 

 

FASE 2: costruzione del corpo del modulo, il metodo D.R.E, 3 laboratori che si sostituiscono ai 5 precedenti

 

  • Laboratorio D: come definire l’inclusione e i suoi limiti alti e bassi
  • Laboratorio R: come rassicurare gli studenti BES, gli insegnanti e il resto della classe per ottenere un ambiente sereno e favorevole all'apprendimento
  • Laboratorio E: come Educare e Valutare: si tratta di proporre metodi alternativi, sia per l'apprendimento della conoscenza che per la valutazione delle competenze e degli obiettivi di crescita, al fine di rispondere al meglio alle esigenze specifiche di questi studenti


 

 

 

 

Queste prime due fasi si concluderanno con quattro produzioni:

  • un modulo di formazione: il metodo D.R.E consultabile su questo sito entro e non oltre aprile 2019
  • 100 schede pedagogiche scaricabili online su questo sito
  • 100 schede risorsa che affiancheranno le schede pedagogiche e illustreranno il modulo
  • un compendio delle buone pratiche scaricabile on-line

Il tutto sarà pubblicato nelle 6 lingue del partenariato e in inglese

 


 

 

 

 FASE 3 : Impatti, disseminazione delle produzioni e sostenibilità

 

 

 

Le nostre produzioni e i nostri risultati riguarderanno principalmente:

  • il pubblico di riferimento (alunni BES), a cui si proporranno metodi di insegnamento e di valutazione adeguati alle loro specificità. Possiamo quindi aspettarci alunni meno sensibili alla scoraggiamento e più interessati all'apprendimento.
  • gli insegnanti che si occupano di questi alunni: disporre di adeguati strumenti educativi per affrontare la sfida dell’ inclusione, è una buona pratica per rassicurare l'insegnante sulle proprie competenze, migliorare la sua immagine personale e, quindi, aumentare la fiducia in lui. E’ dunque previsto un miglioramento delle sue prestazioni educative.
  • il team educativo: promuovere il lavoro di squadra è utile per infondere una sinergia tra professionisti. Da questa cooperazione potrebbe scaturire una migliore valutazione delle capacità cognitive e delle competenze di questi studenti. La stessa cosa vale per un piano di progressione ben calibrato.
  • gli alunni delle classi che accolgono bambini BES: imparare la tolleranza e rispettare le differenze faranno parte delle raccomandazioni del nostro metodo. Questi studenti, a cui saranno insegnati tali principi, saranno meglio attrezzati per resistere alle tentazioni della xenofobia e del razzismo di cui soffre la nostra società.
  • gli organismi partecipanti: fornire uno strumento facilmente utilizzabile permetterà di rispondere ai bisogni attualmente poco esplorati e quindi migliorare l'efficacia del lavoro degli organismi, aumentando la loro diffusione. E’ prevista anche un'apertura verso l'Europa sulla scia dell'internazionalizzazione delle istituzioni.

La sostenibilità dei risultati sarà garantita dal sito internet che verrà mantenuto al termine del progetto. Un invito alla partecipazione volontaria sarà pubblicato sul sito per continuare a inserire schede pedagogiche nella pagina dedicata al pubblico.